FGC Nozze di Cana 4+

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Descrizione

Entra alla scoperta della storia del grande quadro dipinto da Paolo Veronese.

Con la app Nozze di Cana si entra alla scoperta della storia del grande quadro, tra i più celebri della storia. Dipinto da Paolo Veronese per l’Isola di San Giorgio, trafugato dalle truppe napoleoniche e ‘restituito’ come facsimile nel 2007.

Le “Nozze di Cana” di Paolo Caliari, detto il Veronese.

Il 6 giugno 1562 il pittore Paolo Veronese fu chiamato nell’Isola di san Giorgio Maggiore per dipingere la parete di fondo del refettorio benedettino del complesso architettonico progettato da Andrea Palladio e ultimato nello stesso anno. L’intesa e la collaborazione tra il pittore e l’architetto furono senz’altro determinanti per il prodigioso risultato finale la cui fama attraversò le Alpi e indusse Napoleone Bonaparte a volersene appropriare come risarcimento delle spese di guerra nel 1797 dopo la sconfitta della Serenissima.

La tela fu smontata dalla parete l’11 settembre di quell’anno, fu tagliata in diversi pezzi e spedita al Musée du Louvre, dove è tuttora conservata nella medesima sala in cui si trova la Gioconda di Leonardo. Il facsimile in scala 1:1 del dipinto, le cui dimensioni sono 994×677 cm, è stata eseguita con lo scanner a colori “Cana” a 3D progettato ad hoc, con equipaggiamenti tecnici ad altissima risoluzione e macchine fotografiche che hanno prodotto 2700 scatti singoli. Il dipinto è stato suddiviso in 37 sezioni verticali e 38 orizzontali ciascuna delle quali confrontata nei dettagli con il libro Colour References contenente migliaia di sfumature di colore e textures. L’operazione di scansione è durata due mesi. Le sezioni stampabili di 100×180 cm sono state successivamente assemblate e ritoccate. Pare non sia possibile distinguere questo esemplare dall’originale del Louvre a occhio nudo.

La app è a disposizione del grande pubblico della Fondazione Giorgio Cini, in un'ottica di accessibilità e inclusività generale, per ascoltare dei brevi testi di spiegazione dell'opera mentre alcune luci spot ne illuminano in sequenza i dettagli. Da un lato si ascolta la spiegazione della rappresentazione, ovvero dell'episodio biblico della trasformazione dell'acqua in vino, dall'altro sarà l'occasione per raccontare la collaborazione tra Paolo Veronese e Andrea Palladio. Non ultimo, i testi narranti descrivono la realizzazione del fac simile da parte di Factum Arte nel 2007. I brevi audio arrivano ai dispositivi mobili dei visitatori tramite notifiche push e, negli sviluppi futuri, sarà altresì possibile caricare nella app i dettagli in alta risoluzione per 'vedere da vicino' l'opera che comunque si fruisce da una certa distanza. A trarne beneficio sono tutte quelle fasce di pubblico che non sono accompagnate (anche durante eventi di particolare importanza), tutti coloro che possono avere bisogno di ausili visivi di varia natura e il target senior o junior in occasione di visite autonome di classi o gruppi.

Progetto realizzato in partnership con San Marco Group.

Novità

Versione 1.0.2

Miglioramenti e correzioni di bug

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