Un gioco con un coefficiente di difficoltà a dir poco crudele. Don’t Starve: Pocket Edition è un incredibile gioco di sopravvivenza dove fino a poco tempo fa persino i giocatori più esperti dovevano combattere con le unghie e con i denti per resistere una o due settimane nella natura selvaggia e ostile. Se un ragno gigante o la fame colpivano, dovevi iniziare di nuovo da zero. Insomma, era davvero impietoso.
La modalità facile, introdotta con l’ultimo aggiornamento, propone una versione un po’ più clemente che semplifica il gioco: i danni sono minori, la fame impiega più tempo ad attanagliare il tuo stomaco e, grazie al cielo, nessuna creatura delle tenebre ti darà la caccia quando la tua salute sarà scarsa. Ma la parte migliore è che se morirai, ti risveglierai nello stesso mondo che hai lasciato, senza dover rifare tutto da capo. Certo, perderai i tuoi oggetti, ma poteva andare peggio.
Senza la morte ad alitarti costantemente sul collo, sarà più semplice assemblare gli strumenti e andare in cerca di risorse. Avrai maggiori possibilità di costruire una base, coltivare il terreno e convincere i maiali ad allearsi con te. Cresceranno anche le tue chance di sbloccare la modalità storia, in cui dovrai superare una serie di sfide imposte dal terribile Maxwell, il tuo antagonista principale che compare fin dal primo livello.
La modalità facile è perfetta per i nuovi arrivati oppure per chi ha già giocato a Don’t Starve e vuole scoprirne tutti i segreti nascosti. È un’occasione per godersi fino in fondo l’eccellente gameplay e la conferma che la difficoltà non è l’unico aspetto a rendere questo titolo davvero speciale.